Come lavoro

Favorire il benessere e puntare sulle risorse

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità il concetto di salute si può definire come “uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non la semplice assenza dello stato di malattia o infermità“.

Dal mio punto di vista, il compito, o meglio la missione dello psicologo, consiste nel favorire il benessere in ogni sua forma, aiutando il paziente a puntare l’attenzione sulle proprie risorse personali, anziché sul disagio. Questa attitudine ha uno specifico effetto: permette al paziente di ampliare il proprio sguardo e riconoscere di essere egli stesso possessore di strumenti che gli consentiranno di superare ogni difficoltà.


Restituire al paziente tale competenza, oltre ad aiutarlo nel superamento della crisi, nutre l’autostima e il senso di autoefficacia personale.

 

L’individuo e il suo sistema familiare

Ogni persona è inserita all’interno di un sistema familiare e non considerarlo equivale ad avere una visione parziale di ciò che il paziente mi porta; coinvolgere i membri della famiglia, laddove possibile e/o necessario, è per me una grande fonte di ricchezza, non soltanto perché amplia la raccolta di informazioni, ma anche perché mi aiuta nella comprensione di dinamiche relazionali che definiscono e caratterizzano la persona, inserita nel suo contesto.

Il mio orientamento è quello sistemico-relazionale, che permette di lavorare con adulti, coppie e famiglie. Questo approccio guarda alla persona a partire dalle sue relazioni familiari, ai ruoli, alle funzioni e alle modalità apprese di stare in relazione. Il sintomo è espressione di un disagio personale e relazionale. Spesso una persona si fa “portatrice” di un disagio che in realtà coinvolge tutte le parti del sistema familiare e relazionale in qui la persona vive. Come tutte le componenti di un motore hanno il loro ruolo e la loro funzione affinchè la macchina possa camminare, così accade metaforicamente anche in un sistema familiare; ogni componente ha il proprio ruolo e il cambiamento di uno porta il cambiamento del sistema.

Inoltre l’approccio sistemico-relazionale guarda anche all’assetto familiare trigenerazionale, partendo dal presupposto che alcune modalità relazionali vengono tramandate nelle generazioni, e lo stesso vale per i mandati e i miti familiari.


Nel mio lavoro, è di fondamentale importanza il coinvolgimento del contesto di appartenenza dell’utente, sia esso adulto o bambino.

 

Lo psicologo come compagno di viaggio

Lavorare nel modo fin’ ora descritto significa per me non ricorrere all’utilizzo di etichette diagnostiche, correndo il rischio di incasellare la persona e ridurla ad un elenco di sintomi, ma approcciare al mio paziente come parte di un tutto più ampio, cercando di cogliere ogni sfaccettatura del suo essere e darle un significato profondo, in termini individuali e relazionali.


Mi piace da sempre pensare che il ruolo dello psicologo consista nel percorrere insieme al paziente la strada che lo condurrà ad una maggiore consapevolezza e benessere, senza imposizioni, come farebbe un capo, ma piuttosto come compagno di viaggio, per poter godere insieme di ogni passo.